lirik lagu l’usignolo (20:41) – shutup208
o luce, dammi tutto ciò che nutre, rendi queste porte meno chiuse
a sinistra ho mike che mi produce, sulla destra alla chitarra giuse
questa vita sfugge come luce, la mia che continua tra i dirupi
nei tuoi occhi solo le paure, poi le palpebre si sono chiuse
e la scrivo ora che è fresca, io che vivevo tra la tipa e la cameretta
e iniziava il ‘21 dopo un ‘20 di merda con un capodanno triste, però pieno di speranza
poi qualche settimana che piano piano passa, ma quella tosse che chiamavi “stupida”, chissà, ma non
passava
non riesci più nemmeno a dormire da sdraiata e ti vedo più triste una visita dopo l’altra
finché poi scopri cos’è, io che ti sto sempre vicino e che ti dico che
ti giuro, c’è una cura, basta scoprire qual è, che non sono tutti maligni, la speranza c’è
che la scienza ha fatto passi avanti, tu non preoccuparti
che ne usciamo insieme, dai, c’è tuo figlio che è qui con te
e ci hanno detto che non guarirai, ma non pensarci, gli ultimi anni non viverli male, dai fallo per te
sto baciando la tua foto solo perché so che non posso più baciare te
sai mamma, non avrei detto che alla fine avrei usato questo beat proprio per te
so che ascoltando quel pezzo, sì, “22 giugno” ci hai pianto solamente te
guarda dall’alto che sono io che piango in studio mentre sto facendo ‘sta rec
è da ieri che non sento più vibrare il cuore, il nemico era più forte di noi
se si spegne l’usignolo non può più cantare e si sente la mancanza al mattino
come senti la mancanza al mattino, come senti la mancanza
è da ieri che non sento più vibrare il cuore, il nemico era più forte
io che non credevo in nulla, e adesso credo ancora meno
tu mi hai messo nella culla, ora ti ho messa al cimitero
ho quest’incubo e mi turba, e penso non ne uscirò vivo
e ti sognerò ogni notte in braccio a me in un sacco nero
vorrei comprare il vino, ma cosa festeggio? che l’usignolo ora non canta più? non penso
io me lo immaginavo, ma così diverso, vederti dentro un casco? non lo avrei mai detto
non riesco a parlare ai dottori da quanto li ho visti, un po’ come se mangi qualcosa finché lo schifi
metà della saturazione, il doppio dei respiri, ti ha portata via un virus per cui hai fatto due vaccini
ma quanto hai lavorato? e quanto non raccoglierai quello che hai seminato?
e preferivo da bambino quando mi portavi al parco, mentre ultimamente ti portavo io al reparto
visto il covid in faccia, ci separava un casco, ho gli incubi tutt’ora e non scorderò per un cazzo
che tutto ciò che hai fatto l’ho ridato, e che tu sei una stella in più nel cielo che adesso guarderò il 10 agosto
(ciao ma’)
è da ieri che non sento più vibrare il cuore, il nemico era più forte di noi
se si spegne l’usignolo non può più cantare e si sente la mancanza al mattino
come senti la mancanza al mattino, come senti la mancanza
è da ieri che non sento più vibrare il cuore, il nemico era più forte
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