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lirik lagu il sentiero delle meduse (dal fondale) – socio (sdp crew)

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[strofa 1: socio]
disegno sull’acqua aspetto e scrivo, e basta
ho dubbi sui miei dubbi, e mi parlo di pazienza
senza parole povere
resto immobile sotto una pioggia di polvere!
aspettando la vita tiro a campare
sperando possa dare quanto ricevere
in mano ho così poco che non ho niente da perdere
il canto delle sirene è l’unico a cui posso cedere
ho la mia voglia di eccellere, di essere qualcuno
voglia di un futuro al di là di ciò che ho, e che ho costruito
tutti i miei sogni e ogni desiderio che non ho esaudito
con la paura fottuta di sentirmi un fallito
ma la paura non ti prepara mai abbastanza
in mare aperto, tanto vasto quanto deserto
mi ci perdo e sogno il mondo da una stanza
con me stesso mi vivo un universo di possibilità
le opportunità non sono numeri da pallottoliere
sono facce, sono nomi, sono giornate intere;
lontani dalla vertigine delle scogliere
in questo oceano neanche se vuoi puoi cadere
dove scendere è affondare e risalire è sempre
restare sommersi e i salvati non sono più gli stessi
rido e mi faccio a pezzi, che sono strofe
che sono versi, che sono prove di vitalità
troppo stanco per piangere, vivo dentro una carc-ssa
da quando scrivere non basta urlo sottì’acqua
non so cosa fare, come rendermi utile
ora che pensare è diventata una brutta abitudine
non ho scelto io di essere così, o forse si?
conta la coerenza con me stesso? ni…
e non so se non cresco o non invecchio
e se mi immaginavo tutto questo o tutto diverso, ma…

[ritornello: socio]
c’è qualcosa sotto pelle, sotto i tatuaggi
che ti spinge a tatuarti, la solitudine degli alberi
vivere a porte chiuse, sacrifici alle muse
le mie paure, le mie scuse, il mio sentiero delle meduse
fuori il cielo suona dove ballano le nuvole
sana inquietudine cerco solitario trovo solitudine
e risposte pure luce nelle serrature
creature confuse sul sentiero delle meduse

[strofa 2: messia]
disteso sul fondale in questo immenso mare
pressione alta, mi impedisce di parlare
profondità rapiscimi, per certi versi mi capisci
mi trascini tra alghe scure negli abissi
bollicine in superficie quando stai gridando
barcollando, brancolando, lontano dal branco
vado giù verso l’infinito
se poi salissi su dove nuotate voi sarei finito, so…
lasciami andare, dammi modo
di trovare nuove direzioni, continenti nel moto ondoso
non mi lasciare solo come le meduse vecchie che
strette in se stesse, scosse elettriche!
sognavo di essere un gabbiano oppure calamaro
inchiostro a più non posso, posso volar lontano
bere quello rosso giusto per cambiar
perché è “l’acqua che fa male, il vino fa cantar”
invece al m-ssimo, so dare un tentacolo
poi ritratto, lo ritraggo, a scottarsi basta un attimo!
e se poi resti a contatto? che faccio?
non posso più fingermi pesce pagliaccio!
non è facile nuotare, ma in fondo non è male
questo mare è il materiale di cui sono fatto!
sale un grande pianto, pesci, plancton
il blu così profondo, qualcun altro sta nuotando…

[ritornello: socio]
c’è qualcosa sotto pelle, sotto i tatuaggi
che ti spinge a tatuarti, la solitudine degli alberi
vivere a porte chiuse, sacrifici alle muse
le mie paure, le mie scuse, il mio sentiero delle meduse
fuori il cielo suona dove ballano le nuvole
sana inquietudine cerco solitario trovo solitudine
e risposte pure luce nelle serrature
creature confuse sul sentiero delle meduse

[strofa 3: socio]
inseguire l’amare ē seguire l’acqua nel mare
in un miraggio salato d’evidenze
mi son fatto dare un p-ssaggio dal p-ssato
ho lasciato aperto il mio cuore e qui dentro è tutto bagnato!
devo aver sbagliato per forza qualcosa
se nessuno stringe un cardo, se nessuno abbraccia una medusa
non so se per calcolo o per paura
la solitudine delle piante è parte del progetto della natura
abissi a cui dissi tutto me stesso
scrissi sulla sabbia del fondale per giocare con la rabbia
acqua e sale prima che cap-ssi di poter nuotare
in superficie senza essere superficiale;
e fu l’abisso dell’incomprensione che mi spinse altrove
in profondità, cambiare è cambiare direzione
sensibile, un’allucin-z-one è preferibile a un’illusione
seguendo un sentiero che ti segue nelle persone

[ritornello: socio]
c’è qualcosa sotto pelle, sotto i tatuaggi
che ti spinge a tatuarti, la solitudine degli alberi
vivere a porte chiuse, sacrifici alle muse
le mie paure, le mie scuse, il mio sentiero delle meduse
fuori il cielo suona dove ballano le nuvole
sana inquietudine cerco solitario trovo solitudine
e risposte pure luce nelle serrature
creature confuse sul sentiero delle meduse

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