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lirik lagu rime calibrate – soi mc

[testo di “rime calibrate”]

[strofa 1]
senti quanta tecnica e metrica metto in ogni predica che levita ed evita la tua merda fetida
sono un animale mutaforma, non seguire la mia orma, che tanto poi ritorna, di norma
paranormale, nel cervello un animale, quando sto male secresco sale dalla ghiandola lacrimale
innesco nel tuo fratello un terrore tale da farlo scappare tipo flashata
si sveglia e vede sua madre accoltellata, sulla tavola già apparecchiata
col padre che rincasa, dalla sеrata è già collassato dall’altra parte della casa
è dimostrato che con ‘sta basa, potrеsti essere allucinato, ma hai ragionato con la testa
quindi hai chiuso bene e lasciato le impr*nte sulla finestra, da sopra chiedon: “vuoi che scenda?”
nel negare pesta con le impr*nte la tenda, si senton passi, la situa si fa tremenda
è la nonna che dall’infarto mo deve scendere in barella, problemi come massi ma non sei una donna tanto
ti senti ancora forte bella, non hai sentito intanto di sopra tua sorella che non sta più cantando?
dritto, sfondi porte ancora intontito dal giorno, ma come ti sta andando (ah)
(che giornata del cazzo, va così)
incastra rime, tutte quante, incastono mine su quello che per te è importante
soi mc scattante, sinceramente prendo piede esageratamente
sulla faccia della gente si sente la tua traccia, santi numi
non capite che se sp*cca non si sp*ccia, te la fumi
sense a fiumi ti distacca, inala la mia bacca e piano piano la memoria si riattacca
se sei entrato man sapevi cosa ti aspettava, una bimba morta con la testa cava
che sbava, mentre provi dolore, bruci come lava
e la stanza ruota a tempo del cuore
ahia che botta, il naso che ti scotta, scappa dalla calotta, di fretta, prendi una rotta netta
trova la fotta adeguata per non perdere la tua fetta
brodo, anche se corri sai che poi ti becca il controllore
lo fa da quando è nato e lo farà finché non muore
quindi per favore scegli un’altra strada da percorrere
lì c’è il tuo creditore e là un cane che vuole mordere
che poi amico, ci devi credere se dico che non devi chiedere
quali sono i miei sistemi per farti cedere a quello che dico
ti piego al volere delle mie favole
i tuoi desideri attaccati al mio amo come camole
provi a viverli ma i viveri non bastano
e con gli anni che passano si chiudono le valvole
non riesci più a pensare e quei ricordi non riesci a riviverli
sei solo tra un dilagare di paranoie e brividi
stimoli, di allontanarsi dagli stipiti
perché visti come punti critici
da allontare come stranieri e tossici (eh, schifo)
adesso che è tutto buio, me la fujo
uso la tua pelle come un foglio
macino il tuo orgoglio spoglio
è arrivato soi, l’uomo dall’oglio
senti le ossa che crackano tipo scoglio
è l’ultima dritta dalla vecchia
e ti punzecchia, ogni tanto ti schiaffeggia
ti ruota la faccia come fosse una puleggia
nikkomok la soia ti entra in testa tipo scheggia
spargo sopra i rapparini il mio sudore
vengono bruciati gli mc di poco spessore
prendetela come manna dal cielo, signore
che quando mai vedrete tutti ‘sti sk!llz nel vostro convento di suore
conto tanti feelz e k!llz
che tra qualche anno mi danno la medaglia fields
vez, vado veloce come un treno (oh)
con le rime calibrate in italiano
barre serrate allenate più che in un sport estremo
che se ti poni davanti a me ti spano
il mio sforzo insano spesso mi porta all’affano
e l’omo giuro ti scanno
se dici che è una merda quando smatto sopra il beat di canno

- soi mc

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