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lirik lagu ritratto – tepai (ita)

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[strofa 1]

ragazzo, ti vedo strano
impazzito appena nato cosa cerchi, matto
salto un problema come un’altro
angeli caduti, sono tipo albatro
quando scrivo uso la penna di alabastro
che ridere quando vedi la mia mano
mi saluti e la provi a stringere
ricambio
frate non ti penso manco
per sbaglio, che bravo ragazzo che sono
copio perché sono stanco di vedere il mio sogno non realizzarsi
col cazzo che ora dormo
scrivo pagine e non sono stanco
per abitudine mi sp*cco
faccio, disfo, rifaccio
realizzo qualche sogno mio, pure un paio di qualcun’ altro
se sono l’unico a impegnarsi cosa vuoi che accada
non trovo la mia strada
ma ogni sconosciuto che saluto ricambia
piove manna
ma non riempie la pancia
sono nato vuoto e vuoto rimarrò
ho quello che mi sеrve
dormo sotto pelle di sеrpente
sono comodo
questi cambiano pelle se cambiano gli altri
ho la stessa pelle da quasi vent’anni
se guardi bene vedi i tagli
colpa degli abbracci
ti saluto e tanti baci
tanto sono muro mica vela
il vento non mi schioda
nemmeno chi mi odia
se va bene mi metto e li dipingo tipo tela
ho la testa che mi brucia tipo candela
ci vediamo una sera di queste
yeah
ci vediamo una sera di queste
che ho voglia di parlare e fare pensare
di farti domande e non dire le solite cazzate
se vuoi chiamami, molla i messaggi
quei cuori che mi mandi sono solo pixel colorati
se ti menti sempre come fai ad essere sicura quando dici di amarmi
qualcuno di famoso ha detto che siamo come quadri
sono d’accordo, i falsi li noti dai dettagli

[bridge]

ahahah

[strofa 2]

sono troppo giovane per parlare di esperienza
ma ne capisco di più
di quelli
col doppio della mia età, che merda
dovrei avere già la sicurezza e la tipa con cui fare famiglia
invece ho solo dubbi, speranze e fanghiglia nella mia testa
fossi stronzo magari più gente mi verrebbe dietro
per il loro bisogno di accettazione
conservo lezioni e ricordi di tutti
semi che maturano e mi danno frutti
tanto non so cazzo fare quindi aspetto
a volte noto rughe, mi sento vecchio
cresco ogni volta che scrivo un pezzo
parlo da solo perché sono l’unico che mi capisce
carpisce ogni segreto, consapevole di essere comparsa mica soggetto
parli di amore, tratti le donne come un oggetto
che triste
è proprio vero che gli stupidi si credono furbi e in quanto tali sono gli unici che parlano
mentre i furbi stanno zitti e noi non impariamo mai un cazzo
almeno l’ignoranza è diventata vanto
che poi io parlo ma non leggo o studio tanto
ma mi vergogno pure troppo quando non so di che cosa parlano
gli altri
forse è per questo che rimango nel mio
rinchiuso
solo e impotente come dio
vorrei ricominciare da capo
non pensare a tutti
gli errori fatti
ma non funziona se premo il tasto invio
mi toccherà pensare a me
me stesso
ed io

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