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lirik lagu thinking about thinking – think’d

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se dovessi scrivere su cosa sto realmente scrivendo (questo)
scriverei perlopiù flussi di coscienza tendenti al nosense
anche perchè lo stesso nosense un sense ce l’ha, sempr
auanasghepz state of mind like quenn apr ne cozz ed è vachenn
ogni riferimento eccetera eccetera eccetera
ecce h0m*, bombo, concedimi sto tango
da qui in poi comincerai a pensare a quale artista accostare queste parole
la loro interpretazione, il sottofondo musicale e tutto il resto appresso
solo perchè quando uno prova proprio a discostarsi dal resto
l’ascolto è così disattento che si tende a pensare solo al resto (si, ma lo scontrino?)
think’d: un mix tra un trip di gruff senza tittifitaff
un treno senza macchinista, sto vagone non va manco a tempo
il confronto s’allarga addirittura ai uochi toki
che se lo sapessero storcerebbero il napo
e come non comprenderli, o cercare di farlo
oppure il mio è solo un pregiudizio, o una supposizione
è solo per spiegarti che apprezzerei molto semplicemente..
nessun.. paragone
anch’io scrivo qualche recensione, e ti capisco
ma dopo un pò inizi a diventare superficiale
e io deduco che se sei arrivato ad ascoltare questo brano
non puoi rispecchiare l’aggettivo di qualche riga fa
ora, qua il metronomo chi l’ha detto che serve per forza?
se devo passarti l’acappella per il remix i bpm non posso darteli
e non è che siccome non c’è la batteria puoi chiamarla poesia
m.o.a.n. svariona col moog e io con la penna, punto
non deve per forza piacerti
non deve per forza essere chiamata musica
non deve per forza essere chiamata
non deve per forza essere
può anche essere avere
però sarebbe sempre un’essere qualcosa
quindi se non deve per forza essere
facciamo avere questo brano a qualcuno
a te ad esempio..
ti regalo queste parole
affinchè possano stimolarti a far qualcosa
una prima cosa potrebbe essere pensare
e mi piace pensare che basti anche solo questo
nel frattempo ti svelo un segreto:
in realtà m’è venuto in mente che registrerò senza musica in cuffia
d’altronde sto anche scrivendo senza musica in cuffia
penso che tagliuzzerò le lettere come è giusto che possa essere fatto
tipo i pezzi house*electro*glitch*dance*happy hardcore
intanto, mentre praticamente non stai capendo un cazzo
ti ricordo che non è colpa tua, ma mia
però è anche vero che a inizio brano ho avvisato
uomo avvisato mezzo salvato mezzo raccomandato
cutting estremo solo per dare un tono al pezzo
bel tono di merda, tipo quello con l’h in mezzo
ogni riferimento eccetera eccetera eccetera 2 la vendetta
dai su ragazzi, premio alla critica ai molfetta music awards
voglio fare un ficiuring con caparezza
così sfrutto la sua popolarità, ovviamente è solo per quello
voglio fare un pezzo rap shoegaze trance
metà in dialetto molfettano, metà in italiano coi verbi coniugati male
su un sette quarti standard, niente cassa dritta, solo obliqua
e dei sample presi dallo stesso pezzo
che quindi dovremmo registrare due volte
quanta originalità e ripetitività allo stesso tempo
tutto in onore del paese delle belle donne, e del nostro accento
non sono sardo, sono pugliese
e piuttosto che andare a corsi di dizione preferisco rimanere credibile
e me stesso
se ti infastidisce la e chiusa, non la senti vicina al tuo esprimerti
ricorda che la tecnologia ha inventato il tasto quadrato con stop scritto sotto
oppure gli amici di youtube ci han gentilmente concesso due rettangolini a indicare.. pausa
yo frà!
io rappresento davvero
mia nonna, mia sorella, mia cugina e mio cugino, la mia prima vera crew
pizza di patate, mille infranti e focaccia alta più della teglia
e vedi che ti mangi
i dialettismi
tipo “entra dentro”, tipo “esci il bicchiere dalla credenza”
tipo “arrivogghiati che fa freddo”, “statti attento azzìa, ancora cadi”
però non è che siccome i neri giocano negli angoli a dadi
e noi beviamo peroni e scazziamo i polipi crudi
dobbiamo fare la sagra dei luoghi comuni afforza
cioè.. capì?
è come fare una canzone sulla squadra di calcio della propria città (ops)
è come fare una canzone tale e quale a un’altra di 20 anni fa (ops)
e poi i loro stessi autori si lamentano che in italia stiamo indietro (paradox)
a casa mia si chiama evoluzione
e poi io alle proprie radici credo fino a un certo punto
amo le cartine fisiche, non quelle politiche
e non mi sento nè italiano nè straniero
semplicemente perchè non ne si dovrebbe proprio considerare la differenza
al tg senti: “terremoto in (paese x)”
“oltre 1000 morti, 5000 i feriti, i 3 italiani sono salvi”
festa n*z*onale al ritorno in patria
oppure metti in play “seven nation army” e vedi come ci si dimentica dei problemi
un minuto di silenzio.. per tutti gli ombrelli dopo un acquazzone
che se non avessimo la gravità avoglia a suonare theremin
questi sono solo collage fatti male, di pensieri fatti male, ma perlomeno fatti
vuoi giocare a chi è più figo e alternativo?
sinceramente m’è passata la voglia da un bel pò
il freestyle lo fo solo quando mixo i dischi
quello col rap mi riesce solo su carta, mai compettizzato con la competizione
inoltre, il barbone m’è sotto il mento dalla prima volta che m’è cresciuto
e il colore che ho in testa è solo perchè ho preso a capocciate un puffo
(passo e chiudo) ma chiudo cosa? cosa?!
qua non ci sono rime (forse)
sei più bravo tu, chi lo mette in dubbio
ma non sarà mica perchè hai un buon promoter, un ufficio stampa e una gopro?
a volte mi si parla di musica e finalmente mi sento a mio agio
poi nomino richard wagner o john cage e non ottengo risposta
a bello de notte! ma ci sei o c4?
quatto quatto vedi di.. vederci meglio
io per ora smetto, che alla fine ne ho dette di str..

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