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lirik lagu benvenuti nel violento – uomini di mare

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[strofa 1: fabri fibra]
comprati un mistral
le sette regole dell’mc in freestyle
che a fine jam si brinda con il cristal
trovati un tascam, un produttore dietro te che spasma
alle spalle di una crew che intasca c’è una crew fantasma
è un marasma, duemila leghe in vista
muovendo il mio culo dai sempre più frequenti sisma
fatti la società da perfetto affarista
tira su l’impresa e poi chi l’amministra?

[strofa 2: word]
è l’epoca della smania
il tempo p-ssa e un p-ssatempo non ti basta più
scritto negli intrecci della rete urbana è in rebus
e dammi retta nostradamus
cerca il tuo nemico tra la folla
ti battono la spalla nella casa degli specchi
e se rifletti il tuo nemico sei tu, stai giù
il mondo è crudo, giusto?
la natura ha i giusti conti con la tecnica
salute è tutto a posto
sto portando a termine una mission
dopo di un bivio ovvio
non voglio scorciatoie, te capì?
dopo il 2000 do la soluzione, vivi o no?
riprenditi, ridatti pace
se la dai vinta al gnorri che si vanta è inutile che ti do voce
affronta la competizione veloce
efficace, che c’è comp-ssione per chi annega nell’orgoglio
va là, io sbadiglio
la cacca che sbadilo
attaccata a un filo come uno yo-yo

[strofa 3: fabri fibra]
come io voglio, un altro dato, un altro imbroglio
e’ un altro lercio che si mette in commercio
il calciomercato, il cinema, il titanic, è un mondo clonato
punto magico, il doppio fluido di un aminoacido-acida
che ti invadiamo la città
la mia è una mossa che parte dalla t e va alla a
come chi? con che click? con il tritona
occhio alla ganja, ragazzi, che rincoglionisce
che poi vedrai la memoria come funziona
e si sa che è tutto un po’ più lento
e a pensarci in tempi marci
io non so starci, che vuoi farci?
ci marci, ma, sì, ci salutiamo a stento
welcome che il domani è più violento
lo sento dal temperamento odierno anche se il margine è fermo
il tuo inferno è all’interno delle giornate che alterna l’inverno
e come la metti se poi si parla del futuro?
eh, come la metti, eh?
mi manchi in lista, continua dritto e poi volta sinistra
che l’alcool non si acquista dal grossista
ferma l’autista, il t-ssametro che si fa la sua bisca
il barista balla il doppio di un cubista
le basi tirano, beh, queste serate ci rovinano
mentre i continenti si avvicinano
‘sti discorsi ci inquinano
progressivamente i ragazzi rimano
cambia tutto, anche il negro che ti mimano
esponi il briefing, a lei dedico i missing
i piercing, un’altra signorina si fa il lifting
le crew mafiose, le troie più stilose, stranisci
ma peggio di cosi è quello che dissi

[strofa 4: word]
nella nuova età finti mistici ipocriti
confondono l’incenso con l’essenza
senza avere una vera necessità
studiano il funky in palestra
roba che non si incastra con l’origine
chi se l’è sucata sa che è roba nostra
vedo una m-ssa che son un burdel
non faccio profezia, ma sono il primo parola d’italia
non ci si sbaglia, vedo il futuro del globo
che è simile alla frequenza delle luci strobo
persone che non sono più persone, sono robot
e sono più scontenti ‘sti concetti di confetti e matrimonio
sindrome di hip-hop contagio, fresco di conio
che cura i sintomi

[outro: fabri fibra]
nel tuo sincope ti intimi e ti minimizzi gli incubi

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