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lirik lagu sfogo il mio rancore – vashish

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“mi vendicherò, figli di puttana, fosse l’ultima cosa che faccio. la pagherete per quello che mi avete fatto! per ogni secondo che p-sso in questa fogna, vi voglio far p-ssare un anno d’inferno!”

[vashish:]
qualcosa come un sentimento mi brucia dentro
la pace l’avrò uccidendoti mentre starai dormendo
ho atteso pazientemente come dae-su
posso rapirti un parente se non mi darai sollievo
così seguo ogni tuo caro da lontano
di notte ti chiamo, dico forte e chiaro che ti sparo
la tua dolce metà, che invoca pietà
con una pistola in bocca guarda lo schifo che fa
con un p-ssamontagna mi copro la faccia
la rabbia accompagna l’eccitazione della caccia
per un torto subito sarai subito morto e sepolto
dubito molto il mio volto sarà pent-to
il mio odio è puro, uso cloruro di sodio, penso al tuo futuro
mentre guardo sul mio muro una tua foto
svuoto una beretta piena di castigo, è una vendetta che esigo
tu mi gridi “aspetta!” e io rido!

“sarete voi a supplicarmi di farvi morire! invece no, non ancora. vi farò soffrire, brutti froci pompinari. sarò io a sp-ccarvi il culo stavolta: vi infilerò un ago nelle orecchie, un sigaro acceso nell’occhio, niente di raffinato… del piombo fuso tra le chiappe? meglio ancora, qualche vecchia tortura apache, come il taglio delle palpebre. si! me ne starò lì a sentirvi urlare.”

[felce:]
vittima prescelta, sfogo del rancore, testo sacro di preghiera e dolore
qual è il sapore della vendetta? dopo ore nella fretta spengo il tuo cuore
sono sadico e il terrore è un flusso dinamico
sistema bilanciato, esploso e sanato
una chiave da meccanico in pieno capo
forse per errore ti sei salvato, traumatizzato
tetraplegico, inchiodato al tuo letto implori la cura al tuo medico
se è occhio per occhio, io raddoppio:
vienimi contro che te ne do un botto
occhio alla vita, come un nastro corto, uno strappo è finita
ti imbottisco di xanax e con qualche droga strana l’effetto raddoppia
la merda brucia come lava, tu sbava, hai il cuore che scoppia
opta per la fine certa, certamente la mia mente mente
lotta con le rime e ride della sofferenza della gente

[vashish & felce; rit:]
ben più dolce della vita stessa è la vendetta
quindi metti l’accetta, videocamera e c-ssetta coi guanti in una valigetta che non sia sospetta
aspetta, o dimentico qualcosa nella fretta!
ben più dolce della vita stessa è la vendetta. sfogo il mio rancore, godo della tua morte sofferta
lo potrai capire solo con la testa aperta
che continuerò a colpire, colpire, colpire!

[felce:]
la pietà la taglio con l’accetta, ne prendo una fetta
la perdo nella fretta, trovo micce per la combustione
esplosione, ustione da deflagrazione lenta
sentimenti, non sento niente, uccido stronzi la cui vita vale niente
ho in mente della gente che è morta suicida incitata, ispirata, guidata da ozzy
ma non sono cazzi vostri, sono solo inni al sacrificio a cui siete sottoposti
ve ne accorgete solamente quando una lama tagliente vi p-ssa radente
brividi, scosse di corrente, tagli e lividi
la brutalità è la realtà che prospetta chi vuole tradirmi
e’ l’onta della sua viltà
capita che possa contraddirmi ma non mentirmi altrimenti dovrai capirmi
il vendicarmi è il costringervi a seguirmi nella morte coi suoi mille labirinti e le zero svolte
come una coltre che vi coglie, che vi sorprende sopiti
che vi stringe, che vi abbraccia
finché sarete periti, impietriti, tirati come corde

“che splendida musica per le mie orecchie. si! lo farò in un ospedale, con dottori e infermiere, così non morirete in fretta, b-st-rdi! il bello sapete qual è? il bello è che voi froci del cazzo avrete le palpebre tagliate, e dovrete per forza guardare me, che vi torturo. si! mi vedrete accostare quel sigaro acceso sempre più vicino ai vostri occhi completamente spalancati.”

[vashish:]
ho gli occhi con le borse, mi snervo
osservo le tue mosse, per il rancore che serbo mi servo di un mossberg
forse vi porto al promontorio come max cady e per i piedi in obitorio in totale relax
equazione: ad azione reazione, scatena una fazione
cerca protezione e se cambi regione ti annovero nella lista
e poi ti troverò e ti ridurrò ad un povero minchione in un ricovero
nascosto in un bosco mi apposto e non dormo
mi informo come posso sul costo del cloroformio
e ti amputo su un tavolo
ha un odore balsamico il fetore del tuo panico
con una chiave da meccanico sradico la tua vita dal tuo cranio
per me è così magico che eiaculo, faccio il lavoro sadico, del diavolo
andiamo, bro!

[rit:]

“finché non sarete a un p-sso dalla pazzia, solo a un p-sso. perchè voglio che la sofferenza duri tanto, tanto tempo.”

[vashish:]
yo felce, dov’è quella ciocca di capelli per il voodoo?
esigo vendetta! blacklist!
sfogo il mio rancore! non ti fidi?!

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