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lirik lagu vincent vega – velocy raptus

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vincent vega
[strofa 1: skià]
la convinzione che ho avuto dopo ogni fatto accaduto
sono cresciuto e formato minuto dopo minuto
valere quanto uno sputo, mi hanno sedato e seduto
io ho insist-to e capito che il tempo perso è perduto
non torna indietro se urli, se parli tanto ma molli
se ad ogni schiaffo subito l’hai data vinta agli stronzi
parole in gola che strozzi ma tanto giri coi pazzi
ragazzi, smazzi e intrallazzi ma è nella merda che sguazzi
ciò che comprendo lo tengo, ciò che mi è nuovo lo apprendo
aprendo cuore e cervello, l’hip hop non sta in un cappello
freddo del belgio e un fratello che qui non torna lì è meglio
pianificarsi un futuro, sicuro che sono sveglio?
sbadiglio poi mi ripiglio, sto appeso senza un appiglio
una vita che non consiglio, la tua vita da coniglio
dammi i miei fogli e le penne, la voce diciannovenne
il nome per tutti è nicola, skià il mio alter ego perenne

[ritornello: doc nucky]
la convinzione che ho avuto dopo ogni fatto accaduto
drogo il mio tempo perduto così sta calmo e seduto
così sta fermo e non corre, asciugo il palmo e le nocchie
stavo cacando soltanto mo’ ho caldo ed un buco in fronte
fai un giro tdentro le mostre, di orrori, errori che forse
avrei potuto evitare, girare e guardare oltre
mo smezzo cartine corte, divido in quattro le colpe
non ho mai perso quel vizio : è lui ad aver perso le voglie

[strofa 2: skià]
non è l’aria malsana che mi condiziona
qui va sempre tutto bene ma mai un cazzo che funziona
da ‘sta zona prova ad emergere, spingere per convincere
vincere per zittire chi dentro non ti sa leggere
convergere in errore qua è ormai la cosa più semplice o
ti alzi e ti presenti oppure poi diventi complice, duplice
come le strade che ora hai di fronte
il sole è bello a mezzogiorno poi scompare dietro a un monte
all’orizzoneluci spente freddo gelido che arriva in faccia, braccia stanche di un bracciante
sguardo spento un pò pesante di chi ha dato tutto agli altri
e ora dentro ha un vuoto costante, respiro ansimante
quando in tasca l’unico contante è il condannante
anime sante baciano bocche di giuda
la mano che ora ti abbraccia e stringeva sulla tua nuca
e ti saluta e ghigna, l’ennesima faccia falsa
la feccia di ‘sta provincia che p-ssa e non lascia traccia

[ritornello: doc nucky]
la convinzione che ho avuto dopo ogni fatto accaduto
drogo il mio tempo perduto così sta calmo e seduto
così sta fermo e non corre, asciugo il palmo e le nocchie
stavo cacando soltanto mo’ ho caldo ed un buco in fronte
fai un giro tdentro le mostre, di orrori, errori che forse
avrei potuto evitare, girare e guardare oltre
mo smezzo cartine corte, divido in quattro le colpe
non ho mai perso quel vizio : è lui ad aver perso le voglie

[strofa 3: skià]
vuoi i miei racconti te li stendo su un pezzo di carta
la voglia di fuggire e dire che poi ce l’ho fatta
non perdo tempo perchè il tempo rincorre e t’ammazza
la pioggia fitta batte forte sulla mia corazza
tu che poi parti e poco prima hai qualcosa da dirmi
io come sempre resto zitto e solo a contraddirmi
non bastano più le parole adesso per stupirmi
abbracciami forte l’ultima volta prima di colpirmi
mi cambia il volto troppo spesso fisso e non capisco
dentro m’app-ssisco, resisto ma non capisco
connetto, riprovo, insisto, ma resto dentro il mio abisso
e mi sale la rabbia cristo per tutto quello che ho visto
tossisco e mi ripulisco, reagisco e non obbedisco
conquisto ciò che languisco, mi vedi ma poi sparisco
non sento ma percepisco, tu avanzi io regredisco
aspettando un giorno migliore impazzendo dentro ‘sto disco (fanculo)

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