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lirik lagu dicembre – vlad hwm

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strofa 1 (blank)

in sti giorni mi sento più vuoto del solito
dormo sempre * narcolessi, cronico
se ripenso a dicembre è uno storyboard
scritto, ma dai miei crampi allo stomaco
non ho mai ricordato i miei sogni
ora è come ci vivessi dentro
e ho fissato le lacrime agli occhi
che mi fanno da rivestimento
i miei amici non mi guardano nemmeno li saluto ma con aria scanzonata mi ricambiano
sarà stata colpa mia che mi sono chiuso in casa e non mi faccio vedere nemmeno il sabato
ho visto la morte, l’ho accarezzata, mi ha colpito e le schegge le ho ancora addosso
so bene chi ho affianco, quattro persone, che per mе sono state più di un supporto
ora che è passato tempo guardo indiеtro ma non con lo stesso sguardo
dimentico anche quello che ho imparato e ad ogni problema risolto me ne invento un altro, io che
io che ho visto troppa pioggia da quel pergolato e non ho mai giocato ad essere uno sregolato ma continuerei a sentirmi poco perdonato
lui ha gli occhi nell’abisso da quel giorno
io mi sento inutile
mi sorride come fosse tutto andato e in fondo
non è andato niente
ed io sono come lui perché nascondo in parvenze stupide
quello che non serve agli altri, che non serve al mondo
ciò che ci lega da sempre

pre*ritornello:
mi perdo nel niente, quest’anno aspetto dicembre
per fare il conto di quello che resta e quello che serve
il passato ti prende, ti cattura, è una serpe
sento le mani fredde, forse sarà dicembre

ritornello:

non mi sento più giù
io lo stesso di sempre
se non mi passa più
io non lo so, dipende
magari passi tu
forse è quello che serve
sento le mani fredde
forse sarà dicembre

strofa 2 (vlad)

oggi voglio fare solo m u s i c a
senza pensare a quello che viene dopo
togliermi le felpe da hooligan
non più, tra chi si, si riculmina d’odio
ora non voglio sentirmi solo, vittima di una folla distratta
questa forza che sento dal fondo che
scuote e risana un’anima e parla:
tu che: ti saboti con tue stesse mani
i giorni nel letto b*ttati no
non li rimetterai in pari
e scuse, non credi sia è meglio evitarle
primo riff delle pare
si che dovrai rifarle
ma io non voglio sentirmi così
con la vita che passa e la guardo da fuori
e che sia nostalgia dei vecchi film
dove si rimpiangono gli anni migliori
voglio una casa, piena di luce
il riscaldamento che non manca mai
un sarto che cuce gli orli su misura
solo perché prima vestivo oversize
e sai ho paura, anche se a volte so crede * cura
e perdere brucia ma rimettere i pezzi è ancora più dura
nato nel nulla me le circostanze sono una bugia
e se non dovessi farcela, sarà solo colpa mia
pre*ritornello (blank):

mi perdo nel niente, quest’anno aspetto dicembre
per fare il conto di quello che resta e quello che serve
il passato ti prende, ti cattura, è una serpe
sento le mani fredde, forse sarà dicembre

ritornello (blank & vlad):

non mi sento più giù
io lo stesso di sempre
se non mi passa più
io non lo so, dipende
magari passi tu
forse è quello che serve
sento le mani fredde
forse sarà dicembre

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